Percorrere il profilo del Nebbiolo è una di quelle cose che più si ripetono e meno annoiano.
Vitigno austero e raffinatissimo, serrato e accogliente, inconfondibile e multiforme, altero e caloroso, disegna lungo le trattorie aspre e dure dell’acidità e della tannicità percorsi intimamente innervati di una complessità aromatica unica e ogni volta cangiante
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Signore incontrastato delle vigne ai piedi delle Alpi centro-occidentali, in ogni settore della splendida corona montana sceglie per sé piccole zone di particolare combinazione pedoclimatica, ogni volta diversa, per dare vita a vini di spiccatissima personalità.
Da sud dove nelle Langhe nascono i grandi e ricchi vini di Barolo e Barbaresco, si risale a nord fino ad incontrare le vigne valdostane di Carema e Donnas; poco più a est il patchwork geologico unico al mondo dell’Alto Piemonte offre un mazzo di denominazioni preziosissime, fra le quali spicca per fama Gattinara; infine in Valtellina ecco l’ultimo presidio d’alta quota del Nebbiolo, con nomi evocativi come Inferno e Sassella, e l’espressione singolare dell’appassimento chiamata Sforzato.
Ricorrenze e variazioni, questa è l’essenza più intima e profonda del vino, e pochi altri vitigni e territori come quelli del Nebbiolo sanno rendere chiara nel bicchiere la cifra di questo segreto popolare antico e contemporaneo.
I vini che si offriranno ai nostri sensi per rinnovare la favola bella e niente affatto illusoria del Nebbiolo sono questi – e sì, non è un errore, lo Spanna è proprio del millenovecentocinquantacinque…
Barolo DOCG Brunate 2008 – F.lli Rinaldi
Valle d’Aosta DOC Donnas 2006 – Caves de Donnas
Spanna Montalbano 1955 – Antonio Vallana
Valtellina Superiore Inferno DOCG Riserva 2009 – Rainoldi
Venerdì sera alle ore 21:00, presso il salone di Piazza della Motta 4, a Varese.
Una riga qui o una mail a rferraz@tin.it per comunicare la partecipazione.
Vi aspetto
Rossano
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