Questo e’ uno dei miei cavalli di battaglia.
Perche’ per i vini fermi, bianchi e rossi, non si puo’ nemmeno immaginare un’Italia senza i vitigni autoctoni -dal Barolo al Brunello di Montalcino, dal Fiano di Avellino al Verdicchio di Jesi, dallo Sciacchetra’ al Passito di Pantelleria…- mentre per gli spumanti non si riesce ad immaginare niente di diverso da Chardonnay e Pinot Noir?
Soprattutto, se si inseguono i grandissimi spumanti di Champagne sul terreno dei loro vitigni autoctoni, gli si concede un vantaggio strutturale che non sara’ mai possibile colmare.
Dunque, spumanti metodo classico da vitigni taliani, coltivati nei loro territori di elezione, sulla base di tradizioni a volte piuttosto recenti, ma nella maggior parte dei casi invece assai antiche.
Risultati non sono eccellenti per qualita’, ma soprattutto dotati di autenticita’, di originalita’, di un carattere intero e risoluto.
Chi, cosa, dove?
Erbaluce di Caluso DOC San Giorgio 2004 – Cieck
http://www.cieck.it
Durello dei Monti Lessini DOC 2003 – Marcato
http://www.marcatovini.it
Gavi DOCG MC d’Antan 1993 – La Scolca
http://www.lascolca.it
Questo vecchietto qui e’ qualcosa di notevole…
…ed ovviamente non manchera’ un bel quarto vino alla cieca, per soddisfare le brame di quelli che il vino: non bianco, non spumante, non dolce, graaaazieeee…
A giovedi
Rossano
presente! a domani!
Beh intanto grazie Rossano mi fa piacere immenso aver trovato un amico vero… chissà magari una quinta riesco a portarla io a domani
Anch’io presente.
NB: ma c’è forse un errore (spero) di battitura?
Dove scrivi “Risultati non sono eccellenti per qualita’..”,
intendevi forse “Risultati non soLo eccellenti per qualita’..”?
Certamente, Luca, “non soLo”!
Maledetta tastiera cinese, di tutti i colori me ne ha combinati oggi!
😀
Presente + 1!